spettacolo teatrale

KAIROS della assenza e dell’essenza 

a metà agosto debutta in Sicilia

Kairos (καιρός) è una parola che nell’antica Grecia significava “momento giusto o opportuno” o “tempo di Dio”. Gli antichi greci avevano due parole per il tempo‚ kronos e kairos. Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale la seconda significa “un tempo nel mezzo”‚ un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade. Ciò che è la cosa speciale dipende da chi usa la parola. Chi usa la parola definisce la cosa‚ l’essere della cosa. Chi definisce la cosa speciale definisce l’essere speciale della cosa. è quindi proprio la parola‚ la parola stessa‚ quella che definisce l’essere speciale. Mentre chronos è quantitativo‚ kairos ha una natura qualitativa.. Come divinità Kairos era semi-sconosciuto‚ mentre Crono era considerato la divinità del tempo per eccellenza. Esiodo dice che è “tutto ciò che c’è meglio di qualcosa” ed Euripide dice che ciò “è il migliore delle guide in ogni impresa umana”. Non è tuttavia dato a tutti di raggiungerlo; appartiene allo specialista che‚ avendo delle conoscenze generali‚ è capace di integrare i fattori del momento che gli permetteranno di osservare la particolarità della situazione. Il kairos dipende da un ragionamento e non è sottoposto al gioco dell’occasione‚ tuttavia svolge un ruolo decisivo nelle situazioni imprevedibili ed insolite.
Tutte le accezioni di kairos non sono direttamente legate al tempo ma tutte sono legate all’efficacia. Indipendentemente dal settore previsto (medicina‚ strategia‚ retorica… ) inverte le situazioni e dà loro un esito definitivo (la vita o la morte; la vittoria o la sconfitta). è la condizione dell’azione riuscita e ci insegna che paradossalmente‚ il successo tiene quasi a nulla.
Kairos sfugge costantemente alle definizioni perché si trova sempre al centro di due concetti: l’azione ed il tempo; la competenza e la possibilità; il generale ed l’individuale. Non è mai completamente da un lato o da un altro. Questa indeterminazione è legata al suo potere di decisione. Trattiene per ogni caso gli elementi necessari per agire ma non si confonde con loro. è “libero” di cambiare ed è per questo che è così difficile da afferrare nella pratica e da comprendere nella teoria.Kairos è descritto nei versi del poeta Posidippo. La statua allegorica originale di bronzo fatta da Lisippo era collocata a casa sua‚ nell’Agora dell’ellenica Sikyon‚ ed era scolpito sulla statua di Kairos il seguente epigramma di Posidippo:
“Chi era lo scultore e da dove veniva? Da Sikyon.
Come si chiamava? Lisippo.
E chi sei tu? Il Tempo che controlla tutte le cose.
Perché ti mantieni sulla punta dei piedi? Io corro sempre.
E perché hai un paio di ali sui tuoi piedi? Io volo con il vento.
E perché hai un rasoio nella mano destra? Come segno per gli uomini che sono più pungente di qualsiasi bordo pungente.
E perché hai dei capelli davanti al viso? Per colui che mi incontra per prendermi per il ciuffo.
E perché‚ in nome del cielo‚ hai la parte posteriore della testa calva? Perché nessuno che una volta ha corso sui miei piedi alati lo faccia ora‚ benché si auguri che accada‚ mi afferra da dietro.
Perché l’artista ti ha foggiato? Per amor tuo‚ sconosciuto‚ e mi mise su nel portico come insegnamento”. 


MIBACT – Ministero dei Beni
delle Attività Culturali e del Turismo

Mda Produzioni Danza
in collaborazione con
Estreusa
KAIROS
della assenza e dell’essenza 

da Ecclesiaste, Platone e Aristotile

drammaturgia
Gipeto/Gatti

regia e coreografia
Aurelio Gatti

scena e costumi
capannone Moliere

con 
gipeto
Carlotta Bruni, Rosa Merlino
canto Miriam Palma

luci
Stefano Stacchini