IL CECE NEL SECCHIO - follia e normalità

IL CECE NEL SECCHIO – follia e normalità 

MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali MDA PRODUZIONI DANZA con Loris Petrillo Danza

IL CECE NEL SECCHIO
follia e normalità

Il concetto di normalità può essere declinato in diverse direzioni.
Può avere un significato puramente statistico‚ per indicare la maggior frequenza di un certo evento oppure l’attesa che un certo evento abbia luogo. Così le convenzioni che si stabiliscono tra gli esseri umani si fondano sull’aspettativa che gli altri individui si comportino nel modo che tra noi è normale. Ma il concetto di normalità possiede altre connotazioni relative non ai comportamenti‚ che di fatto hanno luogo‚ ma a quelli che dovrebbero accadere. Ciò che è normale è ciò che dovrebbe regolare la condotta naturalmente. E tuttavia è accaduto che il significato‚ che attiene al dovere‚ morale o religioso o sociale‚ si è spesso mascherato nel concetto di normalità. La suddivisione tra normale e anormale può apparire puramente scientifica‚ ma nasconde spesso l’appello a un criterio di valore‚ che esprime un giudizio sulla condizione di esclusione sociale di alcuni. E’ soprattutto a partire dal secolo scorso‚ che la regolazione sociale dei comportamenti ha cominciato a usare il linguaggio‚ apparentemente scientifico‚ della normalità‚ quello inaugurato da discipline come la medicina‚ la psichiatria e la psicologia. Il crimine e il comportamento irregolare non sono più solo una trasgressione della legge‚ ma una deviazione dalla norma. Ma con ciò essi perdono la loro possibile ricchezza di significato e diventano eccezioni del comportamento normale. E’ possibile restituire al concetto di normalità un uso scientifico‚ che non diventa allo stesso momento uno strumento di discriminazione e di esclusione?…… Io credo che ci sia un fattore diciamo anche di trasformazione culturale‚ nel senso che nelle società tradizionali‚ che erano società in cui ognuno obbediva più facilmente e più spontaneamente alla propria tradizione‚ alla tradizione della famiglia‚ i confini fra ciò che si fa e ciò che non si fa‚ fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato‚ fra ciò che è normale e ciò che è folle‚ questi confini erano tracciati in una maniera chiara e semplice‚ che non veniva messa in discussione. Cioè nelle società tradizionali‚ in qualche modo‚ nella maggior parte dei casi‚ i figli crescevano e si sviluppavano e invecchiavano nella stessa ideologia‚ nella stessa mentalità‚ spesso facendo lo stesso mestiere dei genitori. La società moderna è caratterizzata – quella che si chiama “società post-tradizionale”‚ non a caso -‚ è caratterizzata dal fatto che i figli sono messi a confronto con idee‚ valori e possibilità di scelta molto maggiori e molto più vari di quanto non siano quelli della propria famiglia di origine in senso tradizionale. Uno può scegliere di più. Potendo scegliere di più‚ c’è una varietà di offerte di comportamenti. Diventando grandi si può decidere meglio‚ non soltanto che mestiere fare‚ rispetto al mestiere tradizionale‚ ma anche che tipo di persona essere. Questo comporta una difficoltà‚ cioè comporta la difficoltà di orientarsi in un mondo dove i confini fra le cose abituali e le cose non abituali‚ le cose normali e le cose eccezionali sono confini più vari‚ più mobili‚ messi in discussione più facilmente‚ di quanto non avvenisse un tempo. Allora il problema dell’anormalità psichica come problema del confine‚ come problema di ciò che delimita la normalità‚ ovviamente oggi si ripropone con più forza‚ perché è meno facile capire che cosa si fa‚ cosa non si fa…Il concetto di normalità può dipendere dalla cultura e dalla società in cui vive l’individuo. Il giudizio di anormalità‚ dato che si tratta sostanzialmente di un giudizio‚ non di una caratteristica intrinseca è in larga misura legato alla nostra difficoltà a capire e a accettare qualcosa che ci appare non soltanto eccezionale‚ ma anche inquietante. Se lo conosciamo meglio‚ ne conserviamo il carattere eccezionale‚ ma questo fenomeno perde il carattere di qualcosa di inquietante‚ diventa qualcosa che noi capiamo‚ che interpretiamo. Nella misura in cui lo interpretiamo è meno anormale.

Prof.Giovanni Jervis‚ Medico psichiatra‚
docente di psicologia dinamica – Università di Roma



MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali
MDA PRODUZIONI DANZA
con Loris Petrillo Danza

IL CECE NEL SECCHIO
follia e normalità

Coreografia e regia
Loris Petrillo

musiche di
Pierre Schaffer, Loris Petrillo
e della tradizione siciliana e tedesca