30 e 31 gennaio 1999‚ TEATRO DELL’ACQUARIO- Cosenza
PULCINELLA
Una delle caratteristiche peculiari di Pulcinella è sicuramente la capacità di sommare in sè elementi al limite della contraddizione‚ alimentato e sorretto com’è da una continua dualità che sgorga dalle tensioni proprie di una Partenope conflittuale‚ sospesa tra oriente ed occidente tra nobiltà e miseria‚ tra potere e servitù‚ tra desiderio e frustrazione‚ tra acqua (quella del mare‚ che favorisce lo spirito d’ingaggio e d’avventura) e fuoco (quello del Vesuvio‚ che genera distruzione paura ed impotenza d’azione).
Forse proprio per questo Pulcinella unisce in se stesso‚ come nessun’altra “maschera” italiana quegli opposti‚ quegli anacronismi propri di un popolo che nella disperata necessità di sopravvivenza‚ riesce a creare dal fatalismo un’ acuta possibilità di scampo‚ miscelando nel suo arruffato agire‚ la liberà del sogno e la limitatezza del reale.
E’ quindi inevitabile che anche quest’ennesima esperienza del servo-signore partenope‚ sia la narrazione di un piccolo grande viaggio nel regno dell’immaginario‚ del possibile e dell’eventuale e che racchiude quella sottile ed essenziale positiva saggezza sempre protesa a riconoscere e cantare la bellezza e la grandiosità della vita.
In un deposito pieno di casse‚ abbandonate da molto tempo‚ un omino‚ che tra quegli imballi ha sempre vissuto‚ s’aggira silenzioso.
Infuria il temporale (che come è risaputo reca tempesta) ed improvviso un fulmine s’abbatte‚ facendo sprofondare tutto nell’oscurità più completa.
Ha così inizio dall’imprevisto‚ dall’evento umanamente ingovernabile come sempre‚ il viaggio eroico‚ pauroso‚ ma avvolgente ed affascinante.
L’omino si affretta ad accendere un lume e le casse si sono dischiuse‚ magicamente animate. Da strani fardelli bianchi‚ arrotolati‚ escono personaggi‚ goffi tutti uguali. Personaggi indefiniti dalla maschera ironica‚ piangente‚ incredula e sarcastica. Avvolgono il vecchio e lo trascinano nel sogno nel viaggio immaginario che è pure il viaggio dell’introspezione‚ della coscienza interiore. Una nave‚ un mercato mediterraneo‚ una piramide‚ un tribunale‚ immagini speculari di desiderio d’evasione di necessità di affermazione e di paura‚ di senso della vita e di coscienza della morte. Una poetica fatta azione dove la forma non è altro che un’essenza della poesia‚ uno stupore‚ un incredulo affacciarsi alla sorpresa della vita stessa.
Alla fine del viaggio‚ del percorso catartico che lentamente lo trasforma‚ l’omino non è più una declinazione dell’umano: ormai Pulcinella egli stesso‚ trova la luce e la leggerezza della vita.
MDA Produzioni Danza
PULCINELLA
Ideazione e regia
Aurelio Gatticoreografia
Roberta Escamilla Garrison
Aurelio Gattimusiche originali
Marco Schiavonicostumi
Giusi Giustinoscene
CAPANNONE MOLIEREPersonaggi ed interpreti
Il Pulcinella del Sole
GIANNA BEDUSCHIIl Pulcinella del Mare
GIOIA GUIDAIl Pulcinella dell’Uovo
ANNALISA D’ANTONIOIl Pulcinella Nero
ANGELO GIANNELLIIl Vecchio Custode
AURELIO GATTIDisegno luci
Massimo Munalli