ELENA / SIMULACRO E IMPOSTURA 2018

ELENA / SIMULACRO E IMPOSTURA

tratto e ispirato da Euripide, Stesicoro,Goethe
ideazione e drammaturgia Aurelio Gatti
con Raffaele Gangale Carlo Greca Luna Marongiu
cooproduzione AlterAzioni – Circuito Danza Lazio

Il crescente rapporto tra realtà e finzione nel mondo d’oggi, o meglio la straordinaria capacità della finzione di diventare realtà, emerge con forza dalla produzione artistica del nuovo secolo.
Da una società in cui le finzioni sorgevano dal mutamento fantasioso del reale, si è passati a una società in cui è la realtà ad alimentarsi della finzione.

«Le finzioni del giorno d’oggi sono dunque più ambigue che ambivalenti: esse non sono né menzogne né creazioni. Proprio per questo temibili, non si distinguono radicalmente né dalla verità né dalla realtà, ma intendono sostituirvisi» (Augé )

E quindi… Elena rovina delle navi, dei guerrieri e delle città, o vittima di Eros e Logos?
Elena tessitrice d’inganni o Elena bambina?
I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l’ha accusata e difesa. In un avvicendamento di toni e figure contrastanti, la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione, la sua multiforme bellezza. Una, due, tre, molte Elene, colpevoli o vittime, innocenti o infami per colpa o per destino.

Con Elena si pone la questione dell’immagine che costituisce di fatto – in questo caso – il doppio di una esistenza, autonoma dalla sua matrice, identità altra .
Elena dunque accetta la scomposizione di sé stessa in corpo e nome : sa di avere un simulacro concesso in vece sua al figlio di Priamo, condizione che la porterà talvolta a identificarsi con il simulacro stesso che perdurerà il tempo necessario per adempiere quanto stabilito dal destino .
Ci si può chiedere quale delle due sia la Elena autentica: Elena nel corpo fisico o il suo simulacro vivente e quali siano le conseguenze della prima e della seconda nella vita degli uomini…
Si potrebbe intuire infine che esistono tre Elena : Elena in persona , ossia nel suo corpo fisico– che ha trovato riparo in Egitto, il suo nome – invocato e maledetto tanto dai Greci quanto dai Troiani e una terza – il suo eterico simulacro, altra, autonoma e in grado di alimentare la realtà .
Elena non si trova in un gioco di specchi, ma in una condizione che va oltre l’immaginario perché costretta a incidere sulla realtà/vita di molti : Elena è immersa – suo malgrado, nella tragedia di una trinità, ormai , estranea e contraria in ogni sua parte.