il 27 SETTEMBRE “CEMENTO” a ROMA per la Biennale MArteLive e a fine ottobre in Danimarca
è materia pesante.
E struttura e consistenza‚ forza e densità; è essenza e
resistenza.
è il tentativo dell’uomo di imbrigliare e progettare le forme del mondo‚ è l’illusione di dominare e ammaestrare le forze del mondo.
Forse risponde al nostro bisogno di dare una misura al caos‚ di organizzare lo spazio in forme nette‚ definite‚ solide e sicure.
E un materiale antico‚ perché antica è lo nostra scommessa di trasformare il mondo.
Il cemento è la nostra razionalità allo specchio.
Ma l’uomo è anche irrazionalità.
Perché all’esigenza di numero e di misura corrisponde altrettanto pressante il suo desiderio di libertà‚ di non limitato‚ di non definito‚ di non controllato.
Al bisogno di camminare la sua aspirazione a volare.
E per questo amiamo le rondini‚ così armoniche‚ così logiche eppure libere nel loro volo.
La loro fuga ostinata e continua alla ricerca di un posto migliore dove tessere il nido‚ noi dovremmo invidiarla; la loro lotta a creare sempre un riparo più adatto‚ noi dovremmo imitarla.
La sfida è nel saper conciliare gli opposti.
E nell’accettare nello stesso spazio la compresenza di ciò che è solido e fermo e concreto con ciò che è fuggevole‚ leggero e veloce‚ perché abbiamo bisogno di entrambi; e così lo spazio della città non necessariamente deve soffocare lo spazio della natura‚ ma può fondersi con esso. Anche il cemento è adatto allo scopo: la struttura sa farsi forma‚ sa farsi armonia‚ sa farsi scultura‚ sa farsi arte. La sfida‚ dunque‚ è nel saper conciliare il cemento e le rondini‚ nell’imparare che tutto è sempre un equilibrio tra la stasi ed il moto‚ tra la materialità del costruire e il gioco impalpabile del volo.
Anche la danza è una sfida‚ come lo sono la musica e la poesia‚ perché cerca nell’ordine e nella misura di esprimere la bellezza‚ il fantastico‚ lo spazio infinito ed informe del cuore umano.
Il disagio‚ invece‚ nasce quando manca l’equilibrio‚ perché così‚ come le rondini d’inverno‚ ci mettiamo a viaggiare‚ eternamente insoddisfatti‚ alla ricerca di un luogo conforme alla nostra natura.
Si viaggia allora di spazio esteriore e interiore‚ verso mete sempre nuove‚ magari più lontane‚ magari più leggere‚ ma la sfida da cogliere è nell’euritmia‚ nel concerto tra gli elementi che fanno il nostro mondo.
Viviamo pure tra il cemento‚ ma lasciamoci sempre la possibilità di prendere la via del cielo.
Prof. Achille Gussati
MIBACT
Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del TurismoMda Produzioni Danza
/Ritmi SotterraneiCEMENTO
regia e coreografia
Alessia Gattadisegno luci
Marco Policastrodisegno sonoro
Federica Italianoartista visuale
Viola Pantanodrammaturgia
Achille Gussaticon
Gioele Coccia
Viola Pantano
Eleonora Colasanti
Gioia Giglio
Marco Grossi
Giacomo Sabellico /b>General manager
Laura Rea