spettacolo teatrale

PMJO. “Soho Moods‚ .coreografia Escamilla Garrison (Eventi)

all’ AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DOMENICA 26 APRILE ORE 18 SALA PETRASSI AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

SOHO MOODS
UNO SGUARDO ALLA LOFT SCENE NEWYORKESE DEGLI ANNI ‘70

PRODUZIONE ORIGINALE
di Maurizio Giammarco (musiche‚ sassofoni) e Roberta Escamilla Garrison (coreografia)
con le danzatrici Djassi De Costa Johnson‚ Cinzia Franchi‚ Tery Weikel
e la Parco della Musica Jazz Orchestra

L’avanguardia artistica newyorkese degli anni Settanta‚ in quel tempo concentrata nei loft di Soho‚ conobbe una stagione di particolare creatività‚ sperimentazione e multimedialità. SOHO MOODS (produzione originale) è uno spettacolo di jazz e danza che vuole rievocare la suggestione di quei tempi‚ luoghi e umori attraverso il ricordo di chi ne è stato testimone. Autore del percorso musicale è Maurizio Giammarco (direttore della PMJO) mentre la coreografia è di Roberta Escamilla Garrison che‚ pur venendo dalla scuola del grande Merce Cunningham‚ è stata‚ in quanto moglie del grande bassista Jimmy Garrison‚ altrettanto immersa nella cultura afroamericana.

Sono passati esattamente trent’anni da WILD FLOWERS‚ la prima performances che Maurizio Giammarco e Roberta Garrison realizzarono insieme poco dopo il trasferimento a Roma di Roberta‚ e proposta per la prima volta al pubblico romano nel luglio 1979 nell’ambito della 1ª Rassegna internazionale delle donne nel jazz “La musica è una donna meravigliosa”.

Così Maurizio Giammarco descrive SOHO MOODS: L’idea di realizzare un nuovo spettacolo di jazz e danza con Roberta Garrison non poteva che riportarmi agli anni Settanta‚ decennio alla fine del quale si colloca l’inizio della nostra reciproca conoscenza‚ della nostra prima collaborazione‚ e di alcuni‚ per me‚ assai importanti trascorsi newyorkesi. SOHO MOODS nasce dunque come un mix di varie ispirazioni e intenzioni parallele. Il desiderio di rievocare‚ molto idealmente‚ i suoni e le atmosfere di una stagione irripetibile‚ densa di furori utopici e avanguardistici. La celebrazione ideale di un luogo‚ Soho‚ nei cui loft di derivazione industriale avevano trovato rifugio e si esprimevano‚ in quel periodo‚ artisti di ogni tipo votati alla ricerca e alla sperimentazione multimediale (anche Roberta aveva un suo loft). I ricordi autobiografici di un periodo fondamentale in quanto pervaso da infinite sollecitazioni‚ provenienti dalle direzioni più disparate.
La musica di SOHO MOODS si sviluppa in forma di lunga Suite dove‚ fra un’improvvisazione e l’altra‚ coabitano temi recenti composti per l’occasione (fra cui il tema conduttore che si ascolta all’inizio)‚ altre composizioni originali dell’epoca tuttora inedite e recuperate dal mio archivio personale (fra cui una nuova rielaborazione di Doctor L.‚ brano scritto in memoria di Lester Bowie); ma anche temi molto rappresentativi di Don Cherry (presente con ben tre melodie)‚ Stevie Wonder‚ Joe Zawinul‚ ed Herbie Hancock (suo il brano conclusivo‚ The Sorcerer). Un piccolo affresco evocativo dai toni eterei che non poteva trovare partnership più indicata nel lavoro‚ tanto aereo quanto jazz-grounded‚ di Roberta e delle sue splendide collaboratrici.

Roberta Garrison‚ Djassi De Costa Johnson‚ Cinzia Franchi‚ Tery Weikel‚ hanno da par loro seguito gli stessi stimoli che animano i musicisti jazz. Ogni danzatrice ha rielaborato e riadattato alla propria fisicità una serie di strutture e sequenze date: percorsi individuali poi giunti a un punto di arrivo comune nella ideazione delle coreografie. Roberta ha inteso l’orchestra come un’estensione della danza e viceversa: come se le ballerine facessero ballare l’orchestra e i musicisti facessero suonare le danzatrici.
Le quattro danzatrici hanno età e background molto diversi. L’afro-americana Djassi De Costa Johnson ha studiato danza all’Alvin Ailey American Dance Center ed ha fatto parte del celebre gruppo dei Momix. Tery Weikel‚ danzatrice e coreografa‚ ha collaborato con Michele Rabbia‚ indirizzata più verso il free‚ ha condotto una ricerca profonda sulla danza post moderna. L’italiana Cinzia Franchi è vicina allo stile Cunningham e della stessa Garrison.

ROBERTA GARRISON‚ nata a San Francisco e di origini messicane‚ figlia di un jazzista e cresciuta negli ambienti jazz‚ dopo gli studi con Merce Cunningham‚ Dan Wagoner e Thelma Hill‚ esordisce con la compagnia di Marilyn Wood. Collabora in seguito con Elaine Summers e Viola Farber. Inizia l’attività di coreografa nel 1973 insieme al pianista Dave Burrell e al contrabbassista Jimmy Garrison‚ suo marito. Ha proseguito negli anni le collaborazioni con numerosi jazzisti. Stabilitasi in Italia dal 1979 intensifica le collaborazioni con musicisti jazz‚ tra cui Maurizio Giammarco‚ Marcello Melis‚ Giovanni Tommaso agli inizi e poi con Antonello Salis‚ Rita Marcotulli‚ Maria Pia De Vito‚ Roberto Gatto. Nel 1981 fonda la formazione Every day Company con cui si esibisce in prestigiosi festival italiani ed esteri. Nel 1990 la compagnia si fonda con quella diretta da Aurelio Gatti dando vita alla MDA Produzioni Danza‚ in cui confluiranno anche altre importanti formazioni.
L’ultima coreografia ideata da Roberta Garrison‚ sulle immagini di Theo Eshetu e il piano di Thelonius Monk‚ si intitola Strangers in Paradise‚ messa in scena a fine 2008.

MAURIZIO GIAMMARCO vanta una carriera ultra trentennale in cui ha percorso i più svariati territori musicali all’insegna di un insaziabile spirito di ricerca e di un continuo desiderio di crescita. L’idea di sintetizzare il proprio vissuto musicale in un proprio stile ben riconoscibile‚ anche sul piano compositivo‚ emerge in tutti i suoi progetti passati e presenti: come Tricycles (un trio aperto a contaminazioni di vario tipo) o il quartetto acustico con Phil Markowitz‚ (espressione di un jazz contemporaneo e raffinato). Il recente incarico di direttore della Parco Della Musica Jazz Orchestra (PMJO) big band residente presso il nuovo Auditorium di Roma‚ lo ha infine proiettato anche in ambito orchestrale‚ portandolo negli ultimi quattro anni ad elaborare un cospicuo numero di progetti propri e altrui. Ha fondato e diretto numerosi gruppi a suo nome‚ come Lingomania (pluridecorata band storica degli anni ‘80)‚ ma è apparso a fianco di tantissimi jazzisti di fama internazionale (Chet Baker‚ Lester Bowie‚ Dave Liebman‚ Phil Markowitz‚ Miroslav Vitous‚ Alex Sipiagin‚ solo per citarne alcuni) e di praticamente tutti i più importanti musicisti italiani. Attivo anche nel campo della didattica‚ della produzione discografica e concertistica‚ Giammarco si è distinto come freelancer in dischi e tournee di musica pop‚ e ha composto musica per teatro‚ danza‚ films‚ CD roms‚ orchestra sinfonica e archi. Nel ’97 è uscito un suo libro su Sonny Rollins. Ha diretto per sei anni il festival Termoli Jazz Podium‚ e il suo nome è inserito nella prestigiosa “Biographical Encyclopedia Of Jazz” di Leonard Feather. Appare in oltre settanta titoli di jazz‚ senza contare le numerose partecipazioni in incisioni di vario genere.

La PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra‚ destreggiandosi tra una moltitudine di progetti musicali‚ ha dimostrato di essere oramai un’importante realtà del panorama jazzistico europeo. Sicuramente la migliore orchestra italiana oggi in attività‚ la PMJO è l’orchestra residente dell’Auditorium Parco della Musica‚ oggi centro nevralgico del panorama artistico europeo. Un laboratorio musicale permanente all’interno del quale si fondono stimoli provenienti dalla grande tradizione del jazz orchestrale‚ dalle musiche etniche‚ dalla musica colta contemporanea‚ dalle continue collaborazioni con gli ospiti di fama internazionale‚ dalla coesione e dalla vitalità di un organico d’eccezione. Un’orchestra che ha realizzato finora oltre 50 progetti originali e oltre 100 concerti collaborando con artisti come Martial Solal‚ Mike Stern‚ Kenny Wheeler‚ Norma Winstone‚ Horacio “El Negro” Hernandez‚ Uri Caine‚ Karl Berger‚ Ingrid Sesto‚ Nguyen Lê‚ Maria Schneider‚ Mike Gibbs‚ Frank Tiberi oltre ai più famosi jazzisti italiani.


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