Presentato alla Regione Lazio il progetto per le OFFICINE CULTURALI Biennio 2008/2009
in collaborazione con
Comune di Castelnuovo di Porto
per i
territori di Riano/Castelnuovo di Porto/Morlupo
OFFICINE CULTURALI
“LA PIAZZA UNIVERSALE”
Ente proponente :
Associazione Mimo Danza Alternativa – MDA Produzioni Danza
Partner
Ass.ne ARTEDUCAZIONE ( spazio teatro)
Ass.ne HYSTRIO ( laboratori scenografici)
Collaborazioni
Centro Italiano Musica Antica (Castelnuovo di Porto)
Pentagono Produzioni Associate (Roma)
TERRITORIO e AMBITO
La Piazza Universale è il titolo dell’iniziativa volta alla creazione‚ attivazione e gestione di un centro di promozione culturale e di spettacolo permanente con le caratteristiche proprie di una officina culturale in quanto. raccogliendo le migliori realtà professionali operanti sul territorio‚ propone un progetto partecipato e concertato per un’efficace azione di rivalutazione delle comunità e dei territori limitrofi alla Via Consolare Flaminia .
L’identificazione del Comune di Castelnuovo di Porto come sede delle Officine nasce sia per la manifesta volontà dell’Amministrazione‚ che in passato ha dato evidenza e sostegno a diverse e numerose iniziative culturali‚ sia per la prospettiva di sviluppo – data l’identificazione del territorio di Castelnuovo di Porto come sede del futuro teatro comprensoriale previsto dal Progetto Regionale VATE nonché per la prossima apertura del Castello restaurato all’interno del quale sono previsti molteplici spazi e servizi per attività culturali‚ e non ultimo per la volontà espressa di realizzare nel breve tempo‚ una struttura polifunzionale partecipata pubblico/privata : Amministrazione ‚ associazionismo e istituzioni culturali.
L’area della via Flaminia – pur ricca di testimonianze storiche ed architettoniche -‚ per molto tempo non ha avuto un significativo sviluppo sotto il profilo culturale: l’antico movimento della Capitale verso il sud da una parte (lungo la via Appia) e il litorale dall’altro‚ la presenza di una grande arteria stradale – il collegamento tra il raccordo anulare e il casello di Fiano – che in effetti riduce il transito stradale ad una sorta di traffico locale‚ il territorio collinare‚ tutti elementi che se da una parte hanno “isolato” il territorio della via Flaminia d’altro canto l’hanno preservato come paesaggio omogeneo‚ in un certo qual modo integro al confronto con le altre vie consolari che si sono trasformate in un lunghissimo e ininterrotto prolungamento della città‚ una periferia della Capitale che nel tempo ha inglobato i numerosi centri che vi si affacciavano.
La tradizione del “fuori porta” così peculiare nella tradizione romana‚ ancora si può provare nel percorrere la via Flaminia‚ superando il complesso cimiteriale di Prima Porta: da lì in poi si notano le vecchie poste‚ le più recenti stazioni della Ferrovia Roma Nord‚ i resti archeologici della antica via consolare‚ le architetture dell’epoca Pontificia‚ quando la Via Flaminia divenne arteria primaria tra Roma ed il Nord. In un contesto di paesaggio collinare‚ citato nell’opera di numerosi pittori del ‘700 e ‘800‚ si inserisce il sistema delle cittadelle medioevali fortificate‚ tra cui Castelnuovo di Porto‚ che oggi si presenta come una grande opportunità di sviluppo culturale a Nord di Roma .
Il progetto si propone come intervento culturale organico che partendo dal Comune di Castelnuovo di Porto si sviluppa lungo la dorsale della Consolare per coinvolgere i territori da l’area archeologica di Malborghetto al Comune di Morlupo.
Punto di partenza del percorso è proprio Castelnuovo di Porto‚ sede delle Officine Culturali che avranno l’obiettivo di migliorare l’accesso e la partecipazione alle attività culturali di tutti i cittadini‚ in particolare dei giovani‚ accrescendo la conoscenza dei linguaggi e delle espressioni artistiche; di promuovere le arti e lo spettacolo quali strumenti di coesione sociale‚ di realizzare spazi idonei ai tempi della ricerca e dell’approfondimento dei linguaggi multidisciplinari della scena in un momento in cui la Capitale ha pianificato gran parte del proprio intervento a favore della confezione culturale sottraendo gli storici ambiti della ricerca culturale‚ a varare progetti mirati ad un incontro/confronto interculturale necessario ad un territorio caratterizzato da una forte presenza di immigrati dell’Est europeo – balcanici‚ slavi‚ rumeni – divenuti essi stessi parte sensibile della cittadinanza e dello sviluppo socio econonico.
Le attività sin oggi svolte‚in ambito formativo -di promozione culturale e di creazione artistica sono segni integri che offrono l’occasione per una progettazione culturale che esula dalla condizione meramente occasionale per proporsi come efficace strumento di identità culturale di uno dei territori limite della città di Roma in grado di interfacciarsi con la provincia la regione per divenire un nuovo e diverso centro di attrazione.
L’IDEA e IL PROGETTO
La zona della Flaminia si identifica per tre particolarità: da una parte l’inevitabile posizione periferica e satellitare alla grande città‚ dall’altra la progressiva migrazioni di cittadini della città che si è trasformata in popolazione residente‚ e infine la presenza‚ dai primi anni ottanta‚ di una popolosa schiera di etnie slave‚ rumene‚ polacche e albanesi. In questo caso identità del territorio e della manifestazione deve passare necessariamente attraverso la comprensione di queste peculiarità; se da una parte c’è e si può recuperare un patrimonio storico – più paesaggistico e architettonico che non artistico – dall’altra non si può fare a meno di rivolgersi anche a quella schiera che affolla i bar‚ gli angoli della piazza‚ la stazione e intenderli come futuri cittadini. A cavallo di queste riflessioni nasce questo progetto ispirato al titolo di una celebre opera del ‘500 che sotto il titolo “la Piazza Universale” catalogò tutte le arti e i mestieri della piazza‚ intesa come la comunità della memoria‚ dell’artigianato‚ del rito e dell’esperienza.
Quindi iniziative e progetto rivolto ai linguaggi della scena e ad un teatro per un territorio. Un PROGETTO stretto intorno ad un paesaggio che da geografico può trasformarsi in culturale‚grazie soprattutto all’adesione e partecipazione delle migliori risorse.
Gli obiettivi rispecchiano una sempre crescente esigenza di cultura supportata dalla quotidianità del vivere cittadino. Ciò richiede innanzitutto la strutturazione e realizzazione di:
1. Attività volte alla sensibilizzazione e all’avvicinamento delle nuove generazioni alle arti della scena‚ attraverso laboratori di formazione e eventi ricorrenti.
La pratica teatrale aiuta ad ampliare ed estendere le qualità espressive‚ la socialità e la capacità di relazione. Il lavoro che si andrà a fare permette di attivare‚ attraverso le modalità proprie della pratica teatrale‚ un approccio coesivo e collettivo della comunità ai temi trattati‚ suscitare l’analisi e la valutazione del contemporaneo attraverso le dinamiche della consapevolezza e dell’adesione alla realtà attuale. ? attraverso la partecipazione ad una attività di questo tipo‚ che si prende coscienza della propria realtà psico-fisica‚ che se comunicata e condivisa con altri‚ avvia un processo di integrazione di sè nel contesto sociale. A questo scopo vengono proposti laboratori diversi che indaghino la presenza scenica‚ la fisicità del corpo dell’attore‚ la mimica‚ l’improvvisazione‚ la musica‚ la danza‚ il teatro‚ cioè i molteplici linguaggi artistici che vengono così sviluppati grazie ad un lavoro costante e assiduo con il fruitore del corso.
2. Attività di dialogo interculturale con le comunità presenti sul territorio‚ per un continuo scambio e una migliore convivenza delle identità locali.
L’interscambio culturale ha lo scopo di aumentare le possibilità di confronto tra le diverse etnie presenti sul territorio. Il progetto permette di approfondire la conoscenza tra le comunità e di capire come le differenze con gli altri abitanti debbano essere fonte di arricchimento culturale. L’interazione tra le diverse realtà locali può essere sviluppato attraverso molteplici forme di comunicazione‚ dalle più semplici alle più articolate; fondamentale è che si crei‚ nell’ambito della comunicazione stessa‚ una reciproca conoscenza. Il progetto si prefigge di riscoprire il gusto della creatività nell’uomo‚ la sua genialità e l’amore per le proprie cose‚ il piacere dell’invenzione e la passione per tutto ciò che è frutto dell’esperienza e della ricerca attraverso l’incontro con la propria arte e con quella dell’Altro‚ per creare un mutuo scambio base per la convivenza sul territorio.
3. Attività di ospitalità grazie a programmazioni organiche proposte da enti del territorio per un maggiore sviluppo e coinvolgimento delle Istituzioni e degli organismi del luogo. Soprattutto è auspicabile il coinvolgimento dell’associazionismo locale nel supportare e promuovere le diverse attività organizzate‚ e degli enti pubblici per favorire e sostenere gli obiettivi prefissati.
4.Programmazione di attività culturali e di spettacolo ricorrenti.
Grazie alla collaborazione di numerose istituzioni ed enti – Pentagono Produzioni Associate‚ CapuAntica Festiaval‚ Circuito Danza Lazio‚ EcoVana Voce‚ Hystrio Image‚Università la Sapienza -Facoltà di teatro‚ Università di Tor Vergata ‚ Accademia Nazionale di Danza‚ Centro di Musica Antica nonché di singoli artisti e organismi di produzione si realizza una programmazione in cui il “valore cultura” si esprime sia per gli ambiti sviluppati ( arte‚ musica‚ teatro e danza‚ poesia‚immagine …) che per le modalità innovative di intervento (tempi per la creazione artistica‚ concertazione pubblico/privato‚ monitoraggio delle iniziative e valutazione nel breve tempo delle ricadute sul territorio).
Lo spazio dedicato allo spettacolo implica la necessità di un insieme di persone convenute in quel luogo che‚ con la loro presenza‚ gli conferiscono il carattere di “spazio comune”‚ luogo d’incontro‚ di confronto‚ parallelo alla conduzione quotidiana e con questo intrecciata. Volendo immaginare uno spazio contemporaneo dedicato al teatro‚ alle arti‚ e quindi alle attività a queste connesse‚ con la vocazione “comprensoriale”‚ possiamo solo figurarcelo come una “grande piazza” e in quanto tale naturale luogo comune d’incontro e scambio‚ la piazza di molti‚ insomma la “piazza universale”.
Ed è proprio Castelnuovo di Porto‚ nella sua peculiarità‚ che rende possibile questo spazio aperto‚ luogo d’incontro e confronto‚ festa‚ tutte declinazioni di un solo argomento: appuntamento della comunità per un momento non “altro”‚ ma parallelo alla vita cittadina.
LE SEDI Attivate nel primo anno
L’identificazione di sedi appropriate è parte integrante per la realizzazione delle Officine Culturali “La Piazza Universale”. A tal fine‚ l’Associazione MIMO DANZA ALTERNATIVA MDA Produzioni Danza d’intesa con il Comune di Castelnuovo di Porto‚ l’Associazione Hystrio e la Scuola di Musica di Castelnuovo di Porto‚ ha individuato le sedi idonee per l’esecuzione e lo svolgimento delle attività previste:
Il Capannone Moliere‚ sito sulla Via Flaminia‚ è attualmente gestito dall’Associazione Hystrio ed è attrezzato per l’allestimento di spettacoli‚ per la realizzazione di manufatti scenografici di pregio‚ è provvisto di strumenti per la decorazione e di attrezzeria di scena. Spazio ideale per tradurre in pratica le attività laboratoriali svolte.
Lo spazio teatrale “ARTIPELAGO”‚ sito nel centro storico di Castelnuovo di Porto‚ che ospitano le attività musicali ‚ di grafica e scrittura creativa‚ una libreria . Attrezzato e adibito a centro polifunzionali con indirizzo musicale‚ permette di sviluppare un percorso che prevede attività musicali che coinvolgano i cittadini‚ ed in particolare i giovani‚ in modo ricorrente e continuativo‚ attraverso la creazione di percorsi idonei alle varie esigenze rilevate.
Il “Portale della Danza”‚ una serie di locali gestiti dalla nostra Associazione‚che ospita attività di spettacolo‚ che vanno dalla pedagogia delle arti performative alla qualificazione degli artisti in ambito professionale‚ vero completamento alle iniziative previste nelle altre sedi.
Tre punti di incontro uniti da un unico comune denominatore che è l’incontro‚ la socializzazione e la nuova consapevolezza della cultura del proprio territorio e della propria tradizione. Inoltre occasione di scambio con le nuove etnie del territorio‚ per un confronto tra diverse identità‚ intersecate in un linguaggio universale che è quello dell’arte in tutte le sue forme: musica‚ danza‚ teatro‚ colore… appunto la Piazza Universale‚ vero momento di aggregazione in cui la comunità del territorio si identifica con se stessa attraverso la creazione della propria cultura.