Nell’ambito della XIV Settimana della Cultura‚ promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei‚ sabato 21 aprile
Studio per Ecuba nasce dalla raccolta dei materiali elaborati per il prossimo debutto dell’ECUBA euripidea previsto per luglio 2012.
Ne è scaturito un lavoro inedito‚ sia per la fattura della messa in scena ( molto incentrata sul danza teatro ) che per i temi suscitati dall’approfondimento del personaggio Ecuba:
madre di cento figli‚ regina di Ilio‚ testimone della mattanza che investirà tutta la sua famiglia sino allo sterminio.
Per noi Ecuba è anche l’estrema difesa dell’identità e della storia‚ donna – prima ancora che regina – che cerca strenuamente di “salvare” la memoria di una razza‚ di un popolo e di una discendenza.
Regale e regina nelle Triane e in tutta la prima parte dell’Ecuba….. fino alla scoperta dell’uccisione del piccolo Polidoro. La distruzione sistematica di Troia‚ dei suoi palazzi‚ delle sue mura e delle genti troiane sino ad allora è ” sopportabile” nella speranza segreta che memoria e progenia potessero essere salve presso l’alleato e amico Polimestore.
La cagna/Ecuba nasce dalla consapevolezza dell’annullamento di una stirpe‚ di una città e della sua civiltà.
Tre lingue‚ la danza‚ la musica e la parola per inviare lo stesso messaggio: ogni guerra è un immane misfatto dell’uomo‚
qualunque ne sia la causa; è un male terribile per tutti‚ vincitori e vinti; il cuore femminile‚ più di quello maschile‚ ne è travolto e grida‚
con tutta la forza della passione e dell’amore‚ fuori da ogni canone e da ogni ambiguo sofisma;
insanabile è la lacerazione di una madre‚ di una sposa‚ di una sorella o di una figlia‚ insostenibile la loro sofferenza‚
irrefrenabili la loro maledizione e la loro vendetta.
Il teatro tragico greco è ‚in tal modo‚ rimesso al centro della scena fosca e insanguinata della nostra epoca; è riproposto come sintesi di tutti tempi degli uomini‚ devastati sempre dalla brama di potere che genera la guerra‚ e sempre sopravvissuti grazie allo stesso dolore‚ all’incrollabile volontà di espungerlo‚ volta per volta‚ dal proprio grembo.
In Ecuba non c’è il fascino misterioso e romantico dell’irrazionale‚ quanto la coscienza agghiacciante dell’annullamento della sua esistenza come parte di una vita‚ di un popolo e della sua storia.
Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
Soprintendenza per i Beni Archeologici
di Napoli e Pompeiin collaborazione con
Capuantica Festival – Teatri di Pietra
PalapartenopeMda Produzioni Danza
Studio per ECUBA
da Euripidedrammaturgia
Maccagnano/ Gattiregia e coreografia
Aurelio Gattimusica originale
Lucrezio de Setacon
Cinzia Maccagnano
Luna Marongiu
Carlotta Bruni
Rosa Merlinoluci
Stefano Stacchinirealizzazione attrezzeria e costumi
Capannone Moliere